Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3417 del 26 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:3417PEN

Massima

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La condotta diffamatoria che attribuisce all'offeso l'indegnità a far parte della comunità nazionale, evocandone un'asserita inferiorità in ragione delle sue origini etniche e del colore della pelle, integra il reato di diffamazione aggravato dalla finalità di discriminazione razziale, anche quando l'espressione offensiva sia stata utilizzata nell'ambito di un dibattito politico, ove essa non risulti strettamente funzionale alla critica delle idee dell'offeso, ma si sostanzi in un'invettiva personale inutilmente umiliante e gravemente infamante, non necessitata dalla contestazione delle sue posizioni. In tali casi, la valutazione del contesto in cui la condotta si è realizzata non vale a escludere la rilevanza penale dell'espressione, in quanto la circostanza aggravante della finalità di discriminazione razziale è configurabile non solo quando l'azione risulta intenzionalmente diretta a suscitare in altri analogo sentimento di odio, ma anche quando essa si rapporti, nell'accezione corrente, ad un pregiudizio manifesto di inferiorità di una sola razza, a prescindere dalla mozione soggettiva dell'agente. Inoltre, la prova della responsabilità penale può essere raggiunta sulla base di un complesso di indizi gravi, precisi e concordanti, senza che sia necessaria la dimostrazione della condotta oltre ogni ragionevole dubbio, essendo sufficiente che il giudice di merito abbia motivato in modo logico e coerente le ragioni del proprio convincimento. Infine, la valutazione in ordine alla concessione delle circostanze attenuanti generiche e della sospensione condizionale della pena rientra nell'ambito del prudente apprezzamento del giudice di merito, il cui esercizio non può essere sindacato in sede di legittimità se non in presenza di vizi logici o giuridici macroscopici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta Mar - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/01/2022 della CORTE APPELLO di ANCONA>;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIOVANNI FRANCOLINI;
uditi: il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione LUIGI GIORDANO, che si e' riportato alla requisitoria gia' depositata e ha chiesto l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato limitatamente alle statuizioni ci…

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