Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2315 del 20 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:2315PEN

Massima

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Il reato di diffamazione si estingue per prescrizione quando il termine ordinario di sette anni e mezzo è spirato prima della pronuncia della sentenza di secondo grado, nonostante la sospensione del processo per un periodo di 175 giorni. In tal caso, il giudice di appello e la Corte di Cassazione, pur dovendo dichiarare l'estinzione del reato per prescrizione, sono comunque tenuti a decidere sull'impugnazione ai soli effetti delle disposizioni e dei capi della sentenza che concernono gli interessi civili. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione è che il decorso del termine prescrizionale ordinario, anche in presenza di sospensioni del processo, comporta l'estinzione del reato di diffamazione, senza che ciò pregiudichi la decisione sulle statuizioni civili contenute nella sentenza impugnata. Infatti, il giudice di appello e la Corte di Cassazione, pur dovendo dichiarare l'estinzione del reato per prescrizione, mantengono la competenza a pronunciarsi sugli interessi civili, in applicazione dell'articolo 578 del codice di procedura penale. Tale norma impone al giudice di decidere sull'impugnazione ai soli effetti delle disposizioni e dei capi della sentenza che concernono gli interessi civili, anche quando il reato risulti estinto per prescrizione. Pertanto, la declaratoria di prescrizione del reato di diffamazione non determina automaticamente l'annullamento delle statuizioni civili contenute nella sentenza impugnata, le quali restano efficaci e vincolanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 8288/2008 CORTE APPELLO di ROMA, del 22/01/2013;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/10/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE MARZO GIUSEPPE;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. BIRRITTERI Luigi, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio per prescrizione.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 22/01/2013, la Corte d'appello di Roma ha confermato la decisione di p…

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