Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 387 del 11 gennaio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:387PEN

Massima

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Il titolare della posizione di garanzia, quale datore di lavoro, è tenuto a valutare i rischi connessi all'attività lavorativa e a prevenirli adottando le necessarie misure di sicurezza, anche al fine di salvaguardare l'incolumità del lavoratore dai rischi derivanti dalle sue stesse imprudenze, negligenze o errori, purché connessi allo svolgimento dell'attività lavorativa. L'omissione di tali adempimenti, pur in presenza di comportamenti imprudenti del lavoratore, non esclude la responsabilità penale del datore di lavoro, in quanto il principio di affidamento non opera nelle situazioni in cui sussiste una posizione di garanzia. Pertanto, il datore di lavoro non può invocare, a propria scusa, il comportamento abnorme del lavoratore, se questo non si pone al di fuori di ogni possibilità di controllo da parte dei soggetti preposti all'applicazione delle misure di prevenzione contro gli infortuni sul lavoro, essendo sufficiente che il comportamento del lavoratore rientri, seppur in modo imprudente, nelle sue attribuzioni e nel segmento di lavoro assegnatogli. L'interruzione del nesso causale è ravvisabile esclusivamente qualora il lavoratore ponga in essere una condotta del tutto esorbitante dalle procedure operative alle quali è addetto ed incompatibile con il sistema di lavorazione ovvero non osservi precise disposizioni antinfortunistiche, circostanze che non risultano nel caso di specie. Pertanto, l'omissione da parte del datore di lavoro di adottare le necessarie misure di sicurezza, anche in presenza di comportamenti imprudenti del lavoratore, non esclude la sua responsabilità penale per il reato di lesioni colpose, in quanto il rispetto della normativa antinfortunistica mira a salvaguardare l'incolumità del lavoratore anche dai rischi derivanti dalle sue stesse imprudenze e negligenze o dai suoi stessi errori, purché connessi allo svolgimento dell'attività lavorativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CIAMPI ((omissis)) - Presidente

Dott. DI SALVO Emanuele - rel. Consigliere

Dott. NARDIN Maura - Consigliere

Dott. CAPPELLO Gabriella - Consigliere

Dott. PICARDI Francesca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) SRL;
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 456/2017 CORTE APPELLO di L'AQUILA, del 18/12/2019;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/09/2021 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DI SALVO EMANUELE.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS), in proprio e quale legale rappresentante pro tempore della s.r.l. (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso la sentenza in epigrafe indicata, con la quale e' stata confermata la pronunci…

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