Il pericolo di fuga, quale presupposto per la convalida del fermo, deve essere fondato su elementi specifici, dotati di capacità di personalizzazione e desumibili da circostanze concrete, che non possono rinvenirsi nella sola circostanza del mancato rinvenimento dell'indagato nella propria abitazione in occasione di un unico controllo. Tale evenienza, infatti, può essere dovuta a una momentanea assenza dell'indagato e può essere collegata a una sua momentanea e involontaria irreperibilità, sicché per assumere i connotati richiesti ai fini della convalida del fermo è necessario che essa sia accompagnata da ulteriori elementi concreti rappresentativi della rilevante probabilità che l'indagato si possa dare alla fuga. Il giudice, pertanto, correttamente non convalida il fermo quando l'unico elemento posto a sua disposizione sia il mancato rinvenimento dell'indagato nella propria abitazione in occasione di un unico controllo, ritenendo tale circostanza insufficiente per ritenere la sussistenza del pericolo di fuga.