Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 46081 del 16 dicembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:46081PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della sua posizione di preminenza, induce il privato a dare o promettere denaro o altra utilità, commette il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità di cui all'art. 319-quater c.p. e non il reato di corruzione. Tuttavia, quando il privato si determina al pagamento per mero calcolo utilitaristico, senza subire alcuna forma di prevaricazione o soggezione psicologica, il fatto integra il reato di corruzione di cui agli artt. 318 e 319 c.p., in quanto in tale ipotesi vi è parità di posizione contrattuale tra le parti. Pertanto, ai fini della corretta qualificazione giuridica del fatto, il giudice deve verificare se l'erogazione della dazione indebita da parte del privato sia stata determinata da un abuso del pubblico ufficiale, tale da indurlo in una condizione di soggezione, ovvero se il privato si sia determinato al pagamento per una libera scelta dettata da meri calcoli di convenienza. La valutazione della sussistenza o meno di una posizione di preminenza e prevaricazione del pubblico ufficiale assume dunque un ruolo decisivo nella distinzione tra il reato di induzione indebita e quello di corruzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa dalla Corte di appello di Torino il 26/11/2020;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dr. Pietro Silvestri;
sentito il Sostituto Procuratore generale, Dott. Troncone Fulvio, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
sentiti gli avv.ti (OMISSIS), in sostituzione dell'avv. (OMISSIS), e (OMISSIS), difensori dell'imputato, che hanno concluso chiedendo l'accoglim…

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