Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5236 del 1 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:5236PEN

Massima

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Il reato di danneggiamento di cui all'art. 632 c.p. si configura anche in caso di semplice alterazione dello stato dei luoghi, senza necessità di un radicale mutamento della loro fisionomia, purché tale alterazione determini conseguenze dannose sull'integrità dell'immobile e sull'accertamento dei relativi diritti. Pertanto, ai fini della sussistenza del reato, non è richiesto un mutamento particolarmente significativo dello stato dei luoghi, essendo sufficiente che l'azione cosciente e volontaria dell'imputato abbia determinato forme e condizioni diverse da quelle originarie. La valutazione in merito all'integrazione del reato rientra nell'ambito del giudizio di merito, insindacabile in sede di legittimità, purché il metodo di valutazione delle prove sia conforme ai principi giurisprudenziali e l'argomentazione sia scevra da vizi logici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CARRELLI P.d.M. Rober - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del tribunale di Pistoia del 10/1/2012;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Roberto Maria Carrelli Palombi di Montrone;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. Spinaci Sante, che ha concluso chiedendo che il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza in data 10/1/2012, …

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