Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40447 del 16 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:40447PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: Il giudice di merito, nel valutare la prova indiziaria a carico dell'imputato, può legittimamente fondare il proprio convincimento sulla base di elementi probatori quali il rinvenimento della refurtiva in prossimità dell'abitazione dell'imputato, i rilievi tecnici effettuati sul luogo del reato, le dichiarazioni testimoniali e i collegamenti logici tra i diversi dati probatori, senza che assuma decisivo rilievo il contenuto della denuncia presentata dalla persona offesa, la quale può al più integrare uno degli indizi a carico dell'imputato. Inoltre, il termine prescrizionale per il reato di furto aggravato, ai sensi dell'art. 157 c.p., è di sei anni, prorogabile fino a un massimo di sette anni e sei mesi in virtù degli atti interruttivi compiuti nel corso del procedimento, sicché la prescrizione non può ritenersi maturata quando il reato sia stato commesso in epoca ancora ricompresa nel suddetto arco temporale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

FO. GI. N. IL (OMESSO);

avverso la SENTENZA del 12/01/2009 CORTE DI APPELLO di MESSINA;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Oscar Cedrangolo che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza in data 12…

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