Cassazione penale Sez. I sentenza n. 28576 del 20 luglio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:28576PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso non può essere ritenuto in continuazione con i reati-fine commessi precedentemente, se non risulta provato che questi ultimi fossero già programmati al momento dell'ingresso del soggetto nel sodalizio criminoso. Infatti, la continuazione è esclusa quando i reati-fine non siano legati da un disegno criminoso unitario e predeterminato, ma siano piuttosto il frutto di circostanze ed eventi contingenti e occasionali, pur potendo astrattamente rientrare nell'ambito delle attività del gruppo mafioso. Inoltre, il decorso di un significativo lasso di tempo tra i diversi reati costituisce un elemento decisivo per escludere l'esistenza di una programmazione unitaria predeterminata, a meno che non emergano ulteriori indici di contiguità temporale, spaziale e di similare tipologia delittuosa. Pertanto, il giudice dell'esecuzione, nel valutare la sussistenza dei presupposti per il riconoscimento della continuazione, deve effettuare un'attenta disamina degli elementi fattuali desumibili dalle sentenze di condanna, senza limitarsi a una mera rilettura ex post del percorso criminale dell'imputato, ma verificando puntualmente la sussistenza di un disegno criminoso unitario e predeterminato che abbracci sia il reato associativo che i reati-fine.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. CASA Filippo - rel. Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 20/05/2021 della CORTE ASSISE APPELLO di CATANIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FILIPPO CASA;
lette le conclusioni del PG Dr. ANGELILLIS CIRO, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe, la Corte di Assise di appello di Catania, in funzione di giudice dell'esecuzione, rigettava l'istanza avanzata nell'interesse di (OMISSIS) per ottenere l'ap…

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