Cassazione penale Sez. II sentenza n. 40801 del 23 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:40801PEN

Massima

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Il sequestro di persona finalizzato all'ottenimento di un ingiusto profitto, anche se preteso in esecuzione di un precedente rapporto illecito, integra il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione di cui all'art. 630 c.p. e non il concorso dei reati di sequestro di persona (art. 605 c.p.) e di estorsione (art. 629 c.p.). Ai fini della responsabilità penale per il reato di sequestro a scopo di estorsione, è necessario che il concorrente abbia consapevolezza della finalità estorsiva del sequestro, a prescindere dal movente dell'azione criminosa. Tuttavia, in caso di mancata prova della consapevolezza della finalità estorsiva da parte di uno dei concorrenti, la sua responsabilità può essere ricondotta al solo reato di sequestro di persona di cui all'art. 605 c.p., in applicazione della disciplina del concorso anomalo prevista dall'art. 116 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. CARMENINI Secondo Libero - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) Hu. Da. ;

2) Hu. To. ;

3) Hu. Bi. ;

avverso la SENTENZA della Corte di Appello di Milano del 7.1.2009;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dr. Prestipino Antonio;

Udito il Procuratore Generale Dr. Angelo Di Popolo, che concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi di Hu. Bi. e di Hu. To. , e per il rigetto del ricorso di Hu. Da. ;

udito l'avv. Chiesa Ivano, difensore di fiducia dell'Hu. Da. e …

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