Cassazione penale Sez. I sentenza n. 5992 del 8 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:5992PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio si configura quando l'agente, pur non realizzando l'evento letale, compie atti idonei e univocamente diretti a cagionare la morte della vittima, valutati sulla base delle modalità della condotta, delle potenzialità offensive dell'arma utilizzata e della zona del corpo colpita, anche se l'evento non si verifica per cause indipendenti dalla volontà dell'agente. La mancata reiterazione dei colpi o l'allontanamento della vittima dal luogo dell'aggressione non escludono necessariamente la sussistenza del dolo omicidiario, qualora gli altri elementi della condotta dimostrino l'intenzione dell'agente di cagionare la morte. L'accidentalità dello sparo non può essere affermata sulla base di mere ipotesi difensive non sorrette da elementi probatori, specie quando l'agente si pone in una situazione di agguato, utilizza un'arma carica e pronta all'uso e colpisce la vittima in una zona vitale del corpo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. SANDRINI Enrico G. - Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - rel. Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 11/02/2016 del TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GAETANO DI GIURO;
sentite le conclusioni del PG Dr. MARILIA DI NARDO che ha chiesto di dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
Udito il difensore avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe …

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