Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12040 del 29 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:12040PEN

Massima

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Il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina di cui all'art. 12, comma 3, del D.Lgs. n. 286/1998 si configura anche quando l'ingresso dello straniero non sia illegale o clandestino, ricomprendendo nel concetto di "immigrazione illegale" anche il requisito della permanenza illegale nel territorio dello Stato. Ai fini della determinazione della pena pecuniaria prevista per tale reato, essa deve essere commisurata non al numero di pratiche illecitamente trattate, bensì al numero di persone in favore delle quali l'imputato ha realizzato la condotta vietata, applicando in caso di reato continuato la disciplina di cui all'art. 81 c.p. Qualora il reato sia stato commesso a cavallo del termine finale per l'applicazione dell'indulto, il giudice di merito ha il compito di individuare i singoli episodi criminosi per valutarne l'applicabilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo Presidente del 03/02/2 -

Dott. ZAMPETTI Umberto Consigliere SENTE -

Dott. DI TOMASSI Maria Stefania Consigliere N. -

Dott. BONITO Francesco M S rel. Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. PIRACCINI Paola Consigliere N. 36901/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) SC. LI. N. IL (OMESSO);

2) KA. NA. N. IL (OMESSO);

3) CA. SA. N. IL (OMESSO);

4) EL. MA. GH. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2766/2008 CORTE APPELLO di MILANO, del 01/06/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/02/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONITO FRANCESCO MARIA SILVIO;

Udito il Procuratore Generale in …

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