Cassazione penale Sez. I sentenza n. 44902 del 2 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:44902PEN

Massima

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Il dolo del reato di tentato omicidio può essere desunto dalle caratteristiche oggettive della condotta dell'agente, quali l'utilizzo di un'arma da taglio di notevoli dimensioni e potenzialità lesive, il numero e la localizzazione dei colpi inferti alla vittima, nonché dalla mancanza di elementi che possano far ritenere la sussistenza di una diversa finalità dell'azione. Pertanto, il dolo omicidiario può essere affermato sulla base di un giudizio prognostico formulato ex post, con riferimento alla situazione concreta in cui si è trovato l'imputato al momento dell'azione, senza che sia necessario il ricorso al concetto di dolo eventuale, incompatibile con il delitto tentato. Inoltre, eventuali discrepanze tra la documentazione sanitaria prodotta e la descrizione delle lesioni contenuta nella sentenza non inficiano la valutazione dell'elemento psicologico, essendo questa fondata su una complessiva e coerente ricostruzione della condotta dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) KA. MU. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1977/2010 CORTE APPELLO di BRESCIA, del 05/11/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/11/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Lettieri N., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. In data 5.11.…

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