Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12646 del 21 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:12646PEN

Massima

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L'appartenenza dell'autore di un reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso a un'associazione criminale di tipo mafioso, la cui notorietà criminale è indiscussa, integra di per sé una forma di minaccia larvata e particolarmente incisiva sulla vittima, rendendo superfluo il ricorso a esplicite condotte di violenza o minaccia. In tali casi, la sola spendita della qualità di appartenente al sodalizio mafioso è sufficiente a coartare la volontà della vittima, configurando l'aggravante del metodo mafioso anche in assenza di richieste esplicite o di atti di violenza manifesti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 17/07/2018 del TRIB. LIBERTA' di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIUSEPPE SANTALUCIA;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. DE MASELLIS MARIELLA che conclude per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Palermo, in funzione di giudice del riesame, ha confermato il provvedimento con cui il giudice per le indagini preliminari in sede ha applicato la misura della custodia cautelare in ca…

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