L'atto di sospensione cautelare dell'esercizio di distribuzione di carburanti adottato dal dirigente comunale è illegittimo quando risulta in contrasto con un precedente atto di indirizzo dell'organo collegiale (Giunta comunale) che ha già valutato l'esigenza di mantenere in vita l'impianto fino alla conclusione del procedimento di variante urbanistica, in quanto tale atto dirigenziale è inficiato da sviamento di potere, essendo la valutazione dell'interesse pubblico riservata all'organo collegiale e non al singolo dirigente. Inoltre, in applicazione della normativa statale, le autorizzazioni degli impianti di distribuzione di carburanti possono essere revocate solo alla scadenza del biennio, una volta accertata la non conformità dell'impianto alle vigenti norme, accertamento che spetta all'organo collegiale e non al singolo dirigente, sicché in attesa di tale provvedimento formale non può essere adottata alcuna sanzione di revoca o sospensione dell'esercizio. Pertanto, il ricorso avverso l'atto di sospensione cautelare adottato dal dirigente comunale deve essere accolto.