Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 1410 del 14 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:1410PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare l'ordinanza cautelare, non può rivalutare gli elementi materiali e fattuali della vicenda, né riesaminare le caratteristiche soggettive dell'indagato e le esigenze cautelari, essendo tali accertamenti riservati in via esclusiva al giudice a quo e al tribunale del riesame. Il controllo di legittimità è circoscritto alla verifica della congruenza logico-argomentativa dell'atto impugnato, nonché all'assenza di evidenti illogicità, potendosi prospettare in sede di legittimità una diversa interpretazione del significato di una intercettazione solo in presenza di travisamento della prova o di difformità incontestabile tra il contenuto reale e quello indicato dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PA. GI. , nato il (OMESSO);

avverso l'ordinanza 12 marzo 2009 del Tribunale del riesame di Messina, la quale, in parziale accoglimento della richiesta di riesame, ha annullato nei suoi confronti l'ordinanza 16 febbraio 2009 del G.I.P. del Tribunale di Messina, applicativa della misura cautelare in carcere, sostituendola con quella degli arresti domiciliari con obblighi.

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso.

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