Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26075 del 22 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:26075PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. sussiste indipendentemente dall'attuazione del programma criminoso e dalla prova di singoli comportamenti delittuosi, essendo sufficiente l'accertamento dell'esistenza di un'organizzazione criminale dotata di forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e di omertà, finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti e all'acquisizione, in modo diretto o indiretto, del controllo di attività economiche, di appalti e di servizi. La prova della sussistenza dell'associazione mafiosa può essere desunta da una pluralità di elementi, quali le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, le intercettazioni telefoniche e ambientali, i risultati delle indagini di polizia giudiziaria, i legami di parentela e affinità tra gli imputati e soggetti appartenenti ad associazioni mafiose, nonché il controllo del territorio e delle attività economiche da parte dell'organizzazione criminale. L'assoluzione degli imputati dai reati-fine dell'associazione non esclude la sussistenza del reato associativo, in quanto quest'ultimo sussiste indipendentemente dall'effettiva realizzazione del programma criminoso. La determinazione della pena e la concessione o meno delle attenuanti generiche rientrano nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale deve motivare le proprie scelte con riferimento ai parametri di cui all'art. 133 c.p., senza essere tenuto ad esaminare tutti gli elementi prospettati dall'imputato. La violazione del diritto di difesa per mancata concessione dei termini di cui all'art. 415-bis c.p.p. non determina la nullità degli atti successivi, qualora la difesa abbia comunque potuto esercitare pienamente il proprio diritto di difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CA. Fr. (n. il (OMESSO)) - difeso dall'Avvocato LO GIUDICE Antonino -, dall'Avvocato Francesco Tracio, quale difensore di GA. An. (n. il (OMESSO)), di GA. Gi. (n. il (OMESSO)), G. G. (n. il (OMESSO)) e M. G. (n. il (OMESSO)) e dagli Avvocati Carmelo Raspaolo e Filippa Orlando, quali difensori di GA. Ma. (n. il (OMESSO));

avverso la sentenza della Corte d'appello di Messina, sezione penale, in d…

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