Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30726 del 26 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:30726PEN

Massima

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Il reato di ingiuria è estinto per remissione tacita di querela quando la persona offesa, successivamente alla presentazione della querela, manifesta in modo inequivoco la volontà di porre fine a ogni dissidio con l'imputato, anche in assenza di una formale dichiarazione di remissione. Tale volontà può desumersi da elementi fattuali, come le dichiarazioni rese dalla persona offesa o dai suoi prossimi congiunti, che risultino incompatibili con la volontà di richiedere la punizione dell'imputato. Inoltre, la mera sottoscrizione di una lettera contenente espressioni ritenute ingiuriose da parte di un soggetto non vedente non è sufficiente a provare la sua consapevolezza e condivisione del contenuto della missiva, in assenza di ulteriori elementi che dimostrino la sua effettiva conoscenza delle singole espressioni ritenute lesive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 9/2009 TRIBUNALE di RAVENNA, del 10/06/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/06/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;

udito il PG in persona del sost. proc. gen. Dott. D'ANGELO G., che ha concluso chiedendo annullamento senza rinvio per remissione tacita di querela.

RILEVATO IN FATTO

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