Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18931 del 5 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:18931PEN

Massima

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Il dolo richiesto per l'integrazione del reato di bancarotta fraudolenta impropria per operazioni dolose non necessita della rappresentazione e volontà dell'evento fallimentare, essendo sufficiente la consapevolezza e volontà della natura dolosa delle operazioni compiute, nonché l'astratta prevedibilità del dissesto come effetto della condotta antidoverosa. Inoltre, il concorso dell'extraneus nel reato fallimentare è configurabile quando questi è consapevole del rischio che le operazioni dolose determinano per le ragioni dei creditori della società, senza che sia necessario che egli abbia voluto causare un danno ai creditori medesimi. Pertanto, la responsabilità penale dell'extraneus può essere affermata sulla base della sua consapevolezza della prevedibilità dell'esito fallimentare in seguito alla fraudolenta alterazione della contabilità sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 274/2014 della Corte di Appello di Catanzaro del 17.3.2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto di tutti i ricorsi;
udito per la parte civile l'Avv. (OMISSIS), che ha …

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