Cassazione penale Sez. III sentenza n. 2414 del 22 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:2414PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere è configurabile quando un sodalizio criminoso, caratterizzato da stabilità e struttura organizzativa, si prefigge la realizzazione di un numero indeterminato di delitti, tra cui la raccolta illecita di giochi e scommesse online, nonché l'evasione fiscale sui relativi ingenti proventi, attraverso l'utilizzo di apparecchiature e software non autorizzati dall'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. La circostanza che alcuni degli apparecchi utilizzati siano risultati regolari in precedenti sequestri non esclude la sussistenza del reato associativo, attesa la complessità e capillarità dell'organizzazione criminale, la sua operatività su tutto il territorio nazionale e in più Stati, nonché l'elevata caratura criminale dei partecipi, desumibile anche dalle modalità di occultamento delle attività illecite e dalla commissione di atti di intimidazione e violenza. Ai fini della valutazione del pericolo concreto e attuale di reiterazione dei reati, il tribunale del riesame può legittimamente considerare la stabilità e la struttura organizzativa del sodalizio, la sua capacità reddituale, il numero degli associati, la capillarità territoriale, l'operatività transnazionale, l'indotto criminale e l'elevata pericolosità sociale dei partecipi, anche in assenza di specifici episodi delittuosi recenti, purché tali elementi siano adeguatamente motivati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMOROSO Giovanni - Presidente

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Potenza in data 20/04/2017;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del sostituto Procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito, per l'indagato, l'avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATT…

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