Consiglio di Stato sentenza n. 3961 del 2012

ECLI:IT:CDS:2012:3961SENT

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sanatoria di opere edilizie abusive realizzate in assenza di concessione è ammissibile solo se le opere risultino conformi agli strumenti urbanistici generali e di attuazione vigenti sia al momento della realizzazione dell'opera che al momento della presentazione della domanda di sanatoria (c.d. "doppia conformità"), non essendo sufficiente la mera conformità alla disciplina urbanistica sopravvenuta. Ciò in quanto il principio di legalità, che informa l'intera attività amministrativa, non può essere derogato in nome del solo principio di efficienza, dovendo il punto di equilibrio tra i due principi essere individuato dal legislatore, il quale ha consentito la sanatoria solo per gli "abusi formali", ossia per le opere che rispettino la disciplina sostanziale sull'utilizzo del territorio. Pertanto, l'opera abusiva realizzata in zona agricola, che non rientri nelle limitate ipotesi di interventi ammessi dalla normativa urbanistica, non può essere sanata, a prescindere dall'effettivo svolgimento di attività agricola da parte del proprietario. Inoltre, le successive varianti urbanistiche che introducano disposizioni più restrittive rispetto al piano regolatore generale vigente non possono essere considerate come attuazione della facoltà attribuita ai Comuni dalla legge regionale di sostituire le previsioni più restrittive, in quanto tali varianti seguono un diverso iter procedimentale e hanno un contenuto differente rispetto alla deliberazione comunale prevista dalla legge regionale.

Sentenza completa

N. 08783/1999
REG.RIC.

N. 03961/2012REG.PROV.COLL.

N. 08783/1999 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8783 del 1999, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso Fabio il medesimo in Roma, via del Viminale, 43;

contro

Comune di Venezia, rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), Nicolo' Paletti e ((omissis)), con domicilio eletto presso l’avv. Nicolo' Paoletti in Roma, via ((omissis)), 34;
Regione Veneto, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), domiciliata per legge in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. VENETO - VENEZIA: SEZIONE II n. 01211/1998, resa tra le parti…

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