Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18862 del 5 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:18862PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur ampio, non è illimitato e deve essere esercitato nel rispetto della reputazione altrui. Pertanto, le affermazioni diffamatorie, anche se inserite in un contesto di ricostruzione storica o di critica, possono integrare il reato di diffamazione qualora siano prive di riscontri oggettivi, tendenziose e gravemente lesive della reputazione della persona offesa. Tuttavia, l'applicazione della pena detentiva per il delitto di diffamazione a mezzo stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità è subordinata alla verifica della "eccezionale gravità" della condotta, che si individua nella diffusione di messaggi diffamatori connotati da discorsi d'odio e di incitazione alla violenza ovvero in campagne di disinformazione gravemente lesive della reputazione della vittima, compiute nella consapevolezza della oggettiva e dimostrabile falsità dei fatti ad essa addebitati. Diversamente, ove la condotta diffamatoria non presenti tali caratteri di eccezionale gravità, la sanzione penale deve essere limitata alla sola pena pecuniaria. Inoltre, la mera manifestazione di volontà di essere informato degli sviluppi di un procedimento penale e di eventualmente esercitare i propri diritti non equivale a una chiara espressione della volontà di esercitare il diritto di querela, essendo necessaria un'univoca volontà di punizione del querelato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta M - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/02/2022 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere DANIELA BIFULCO;
udito il Sostituto Procuratore generale, Dott. Tomaso Epidendio, il quale ha chiesto pronunciarsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 1/02/2022, indicata in epigrafe, la Corte d'appello di Milano ha confermato la decisione con cui, in pr…

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