La comunicazione di avvio del procedimento amministrativo, prevista dall'art. 7 della legge n. 241 del 1990, costituisce un onere procedimentale a carico della pubblica amministrazione finalizzato a consentire all'interessato di conoscere per tempo l'oggetto del procedimento, il responsabile del procedimento e l'ufficio presso cui prendere visione degli atti, al fine di presentare memorie e documenti rilevanti per l'adozione del provvedimento finale. Tale comunicazione non può essere omessa quando il provvedimento finale è adottato sulla base di presupposti fattuali non incontestati e di un quadro normativo che presenta margini di incertezza sufficientemente apprezzabili, e quando l'eventuale annullamento dell'atto per omessa comunicazione non priverebbe la pubblica amministrazione del potere di riadottarlo con identico contenuto. Pertanto, la mancata comunicazione di avvio del procedimento, in presenza di tali circostanze, determina l'illegittimità del provvedimento finale per violazione di legge ed eccesso di potere per erroneità dei presupposti, fermo restando il potere dell'amministrazione di adottare nuovi provvedimenti nel rispetto delle prescrizioni di legge.