Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23950 del 3 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:23950PEN

Massima

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Il direttore responsabile di una pubblicazione periodica è tenuto a esercitare un controllo effettivo e diligente sul contenuto degli articoli pubblicati, al fine di prevenire la diffusione di notizie lesive della reputazione altrui. Tale obbligo di controllo sussiste indipendentemente dalla natura dolosa o colposa della condotta diffamatoria, essendo il direttore chiamato a rispondere a titolo di responsabilità oggettiva ex art. 57 c.p. per l'omesso impedimento dell'illecito. La mancata ottemperanza a tale dovere di vigilanza integra il reato di omesso controllo, configurandosi come una responsabilità di posizione che prescinde dall'accertamento di una specifica volontà di cagionare il danno. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dell'elemento soggettivo, deve tenere conto delle concrete modalità di organizzazione e gestione della testata giornalistica, nonché delle effettive possibilità di controllo del direttore, senza peraltro richiedere un'attività di verifica analitica di ogni singolo articolo pubblicato. L'accertamento della qualifica di direttore responsabile e dell'elemento psicologico rientra nell'ambito del giudizio di fatto, incensurabile in sede di legittimità salvo vizi logici o motivazionali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giulian - Presidente

Dott. SABEONE G. - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusepp - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 14021/2008 CORTE APPELLO di TORINO, del 09/03/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/03/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Montagna Alfredo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

udito il difensore avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte di Appel…

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