Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19115 del 7 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:19115PEN

Massima

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L'errore materiale nell'indicazione del nominativo di una persona nell'atto di impugnazione non comporta la declaratoria di inammissibilità dell'appello, quando risulti inequivocabilmente che l'impugnazione sia stata proposta nei confronti del soggetto effettivamente coinvolto nel procedimento, essendo evidente dal contesto dell'atto che l'erronea indicazione del nominativo costituisce un mero lapsus calami. In tali casi, il giudice di merito deve procedere alla correzione dell'errore materiale e valutare nel merito l'impugnazione, senza dichiararne l'inammissibilità per tardività o rinuncia. Il principio di tassatività delle nullità e di conservazione degli atti processuali impone, infatti, di privilegiare l'interpretazione dell'atto di impugnazione secondo il suo effettivo contenuto, al fine di evitare che mere irregolarità formali possano comportare la declaratoria di inammissibilità dell'impugnazione, vanificando così il diritto di difesa della parte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica c/o Tribunale Massa.

avverso l'ordinanza n. 654/2014 TRIB. LIBERTA' di GENOVA, del 20/11/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DI SALVO EMANUELE;

sentite le conclusioni del PG Dott. CORASANITI Giuseppe, inammissibilita';

Udito il difensore Avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Massa ricorre per cassazione avverso l'ordinanza del Trib…

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