Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 7707 del 2010

ECLI:IT:TARMI:2010:7707SENT

Massima

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La reiterazione di un vincolo espropriativo è legittima se la motivazione dell'atto evidenzia l'attualità e la persistenza delle esigenze urbanistiche che giustificano il mantenimento del vincolo, senza che sia necessaria una specifica motivazione in relazione alla destinazione di zona delle singole aree. L'Amministrazione gode di ampia discrezionalità nella definizione delle scelte urbanistiche, che possono essere sindacate solo in caso di errori di fatto o abnormi illogicità, senza che sia richiesta una motivazione analitica per ogni singola destinazione di zona, salvo che non sussistano posizioni qualificate del privato, come aspettative derivanti da convenzioni o accordi pregressi. La mera acquisizione di un'area a seguito di un precedente esproprio non costituisce una posizione qualificata del privato che richieda una motivazione specifica. Inoltre, il parere favorevole di un organo endoprocedimentale, come la Circoscrizione, non vincola l'Amministrazione nella sua valutazione discrezionale. Infine, la mancata accettazione di un'area alternativa offerta dal privato non costituisce un vizio dell'atto se l'Amministrazione motiva adeguatamente l'inidoneità di tale area a soddisfare le esigenze pubbliche. La reiezione del ricorso contro gli atti urbanistici comporta anche il rigetto della domanda risarcitoria, non essendo possibile dichiarare d'ufficio la debenza dell'indennità per reiterazione del vincolo, in quanto tale profilo non costituisce un vizio dell'atto impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER LA LOMBARDIA
SEZIONE QUARTA
HA PRONUNCIATO LA PRESENTE
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 3473 del 2000, proposto da:
Ge.Eu., rappresentato e difeso dall'avv. Gi.Fi., con domicilio eletto presso il suo studio in Milano;
contro
Regione Lombardia, rappresentato e difeso dall'avv. Gi.Ru., con domicilio eletto presso il suo studio in Milano;
Comune di Varese, rappresentato e difeso dagli avv. Al.Ri., con domicilio eletto presso lo studio dell'avv. Ad.Lu. ((omissis)). in Milano;
per l'annullamento
della deliberazione del Consiglio comunale di Varese n. 233 del 28.12.1995; della deliberazione del Consiglio comunale di Varese n. 110 del 04.07.1997; della deliberazione del Consiglio comunale di Varese n. 143 del 23.12.1998; della deliberazione della G.R. Lombardia 08.10.1999 n. 45534; della deliberazione G.R. Lombardia n. 47945 del …

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