La realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica da biogas, anche se già costruito e in funzione, può essere sottoposta a una valutazione di impatto ambientale (VIA) postuma, qualora l'autorizzazione originaria sia stata annullata per mancata sottoposizione a verifica di assoggettabilità a VIA, in quanto tale verifica era stata esclusa in base a una normativa interna dichiarata incostituzionale per contrasto con il diritto comunitario. Il diritto dell'Unione Europea impone agli Stati membri di rimuovere le conseguenze illecite di tale omissione, consentendo una valutazione di impatto ambientale a titolo di regolarizzazione, purché le norme nazionali che la prevedono non offrano agli interessati l'occasione di eludere le norme di diritto dell'Unione o di disapplicarle e la valutazione effettuata a titolo di regolarizzazione prenda in considerazione non solo le ripercussioni future dell'impianto sull'ambiente, ma anche l'impatto ambientale intervenuto a partire dalla sua realizzazione. L'effetto di variante allo strumento urbanistico prodotto dall'autorizzazione unica rilasciata ai sensi del d.lgs. n. 387 del 2003 non richiede una specifica ponderazione in caso di motivata opposizione comunale, qualora il Comune e gli altri interessati non abbiano espresso un interesse esplicito alla conservazione delle destinazioni urbanistiche potenzialmente incompatibili con il progetto e alla realizzazione dei relativi piani attuativi.