Cassazione penale Sez. III sentenza n. 26739 del 25 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:26739PEN

Massima

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Il dolo di partecipazione all'associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti richiede la dimostrazione chiara e certa della sicura volontà del soggetto di entrare a far parte, come membro, dell'associazione, al fine di recare un contributo concreto al raggiungimento dello scopo sociale, all'attuazione del programma di delinquenza per cui l'associazione è stata costituita. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato di partecipazione associativa, non è sufficiente la mera consapevolezza dell'esistenza dell'organizzazione criminale, ma occorre anche accertare l'effettiva adesione del soggetto al vincolo associativo, valutando la stabilità e l'intensità del suo contributo all'attività del sodalizio, anche in relazione alla durata del suo coinvolgimento. Qualora l'attività criminosa non possa essere ricondotta se non alla sussistenza di un accordo circoscritto alla realizzazione di uno o più delitti nettamente individuati, la responsabilità penale non può andare oltre i singoli reati-fine, potendo eventualmente configurarsi l'ipotesi di favoreggiamento reale. Pertanto, il giudice cautelare, nel valutare la sussistenza del dolo di partecipazione, deve motivare adeguatamente in ordine alla prova dell'affectio societatis del soggetto, tenendo conto della durata e della stabilità del suo coinvolgimento nell'associazione, nonché della natura del suo contributo, se prestato a favore dell'intera organizzazione o di singoli associati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - rel. Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la ordinanza del 14-07-2014 del tribunale della liberta' di Reggio Calabria;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Vito Di Nicola;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale MAZZOTTA Gabriele che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) ricorre per cassazione impugnando l'ordinanza …

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