Il Regolamento comunale per l'occupazione del suolo pubblico in centro storico, nel prevedere la possibilità per il concessionario di una veranda di richiedere anche la concessione di suolo pubblico per posizionare esclusivamente tavolini e sedie lungo un solo lato all'esterno della veranda, rappresenta una norma eccezionale che deroga al principio generale secondo cui il suolo pubblico oggetto di concessione deve essere adiacente al fronte dell'edificio entro il quale si svolge l'attività. Tale disposizione regolamentare, frutto di un ragionevole bilanciamento tra l'interesse imprenditoriale all'uso esclusivo della proprietà pubblica e l'interesse pubblico alla naturale fruibilità indifferenziata del bene pubblico da parte della collettività, nonché alla tutela dell'ordine, del decoro e della sicurezza del centro storico, è legittima e non può essere disapplicata in quanto la presenza della veranda, pur garantendo una più ampia utilizzabilità dello spazio non condizionata dagli eventi atmosferici, comporta anche un maggiore impatto visivo e ambientale, a fronte del quale appare proporzionata una limitata possibilità di ulteriore occupazione del suolo pubblico. Pertanto, il Comune, nel rigettare parzialmente la domanda di rilascio della concessione di occupazione di suolo pubblico presentata dalla società ricorrente, ha correttamente applicato la predetta disposizione regolamentare, non potendo autorizzare l'occupazione di tutte le superfici richieste, in quanto alcune di esse non risultavano adiacenti al fronte dell'edificio, come invece prescritto dalla regola generale, né potevano essere considerate come un "secondo ingresso" ai fini dell'applicazione della deroga prevista dal regolamento. Inoltre, il maggior canone richiesto per l'occupazione con una veranda è legittimo in quanto conseguenza del maggiore impatto visivo e della maggiore possibilità di sfruttamento dello spazio collegata all'irrilevanza delle condizioni atmosferiche.