Cassazione penale Sez. III sentenza n. 35378 del 30 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:35378PEN

Massima

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Il giudice, nel determinare la pena per reati in continuazione, è tenuto a calcolare l'aumento previsto per la continuazione sia interna al medesimo capo d'imputazione, sia esterna tra i diversi reati contestati, nonché a individuare l'episodio criminoso da considerare, in concreto, di maggiore gravità al fine di determinare la pena complessiva. L'omissione di tali valutazioni comporta l'annullamento della sentenza con rinvio per il ricalcolo della pena finale. La massima giuridica si fonda sui seguenti principi: 1. Il reato continuato comporta un aumento di pena rispetto al singolo reato, in ragione della pluralità di condotte e della unitarietà del disegno criminoso. Pertanto, il giudice deve calcolare tale aumento, sia per la continuazione interna al medesimo capo d'imputazione, sia per quella esterna tra i diversi reati contestati. 2. Nell'ipotesi di più reati in continuazione, il giudice deve individuare l'episodio criminoso da considerare come più grave, in concreto, al fine di determinare correttamente la pena complessiva da irrogare. 3. L'omissione di tali valutazioni sulla continuazione e sulla individuazione del fatto più grave comporta un vizio della sentenza, che deve essere annullata con rinvio per il ricalcolo della pena finale. Questa massima giuridica esprime in modo chiaro, astratto e conciso il principio di diritto fondamentale desumibile dalla sentenza, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato e senza riferimenti al caso specifico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - Consigliere

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. LOMBARDI Alfredo Maria - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Brescia;

Avverso la sentenza resa dal Tribunale di Cremona in data 17/11/09, nel processo a carico di:

He. Sa. , nato a (OMESSO), res.te in (OMESSO);

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

Udita la relazione svolta in udienza dal Consigliere Dr. Santi Gazzara;

Udito il Pubblico Ministero in persona del sostituto Procuratore Generale, Dott. Spinaci Sante, il quale ha concluso per l'annullamento con rinvio.

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