Cassazione penale Sez. II sentenza n. 31994 del 22 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:31994PEN

Massima

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Il reato di falsità materiale commessa dal privato in atti pubblici (art. 497-bis c.p.) si configura quando l'agente, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, forma in tutto o in parte documenti di riconoscimento falsi, ovvero altera documenti di riconoscimento veri. La condotta tipica del reato può realizzarsi sia mediante la formazione di documenti di riconoscimento interamente falsi, sia attraverso l'alterazione di documenti di riconoscimento autentici, purché tale condotta sia finalizzata al conseguimento di un vantaggio o all'arrecamento di un danno. La Corte di Cassazione ha affermato che la sussistenza del reato non richiede necessariamente il trasferimento materiale dei documenti falsi, essendo sufficiente la loro mera predisposizione, in quanto il reato si perfeziona con la semplice formazione o alterazione del documento, a prescindere dalla sua effettiva utilizzazione. Inoltre, la Corte ha precisato che, ai fini della configurabilità del reato, non rileva la capacità dell'agente di procurarsi autonomamente documenti di quel tipo, essendo sufficiente la finalità di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno. Infine, la Corte ha chiarito che, per la sussistenza del reato, non è necessaria la prova di indizi gravi, precisi e concordanti, essendo sufficiente la valutazione complessiva degli elementi di prova acquisiti, anche di natura indiziaria, purché logicamente e razionalmente motivata dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DAVIGO P. - rel. Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);

avverso la sentenza del 18/06/2014 della Corte d'appello di Torino;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Piercamillo Davigo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza in data 8.4.20…

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