Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32987 del 22 agosto 2012

ECLI:IT:CASS:2012:32987PEN

Massima

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Il diritto di critica professionale, anche aspra e polemica, nei confronti di un collega, rientra nell'esercizio legittimo del diritto di manifestazione del pensiero, purché le espressioni utilizzate siano proporzionate al contesto e finalizzate a giustificare l'interruzione del rapporto fiduciario, senza degenerare in attacchi personali o argomentum ad hominem volti a screditare in modo generale la persona del professionista. La valutazione negativa delle capacità professionali di un collega, espressa con termini critici ma correlati ai fatti contestati e al livello di polemica raggiunto, non integra il reato di ingiuria, in quanto rientra nel legittimo esercizio del diritto di manifestazione del pensiero e di tutela del rapporto contrattuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. BEVERE Anton - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1008/2005 TRIBUNALE di TERAMO, del 01/04/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/04/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Con senten…

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