Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40028 del 21 ottobre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:40028PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. è configurabile non solo in relazione alle mafie tradizionali, ma anche con riguardo alle c.d. "mafie atipiche", costituite da piccole organizzazioni con un basso numero di appartenenti, non necessariamente armate, che assoggettano un limitato territorio o un determinato settore di attività avvalendosi del metodo mafioso, dal quale deriva l'assoggettamento e l'omertà della collettività, senza che sia necessaria la prova che la forza intimidatrice del vincolo associativo sia penetrata in modo massiccio nel tessuto economico e sociale del territorio di riferimento. La partecipazione all'associazione mafiosa può essere desunta da una pluralità di indicatori fattuali, quali i rapporti di parentela e di lavoro con altri affiliati, la commissione di gravi reati-scopo, l'assunzione di un ruolo di fatto nell'amministrazione di imprese riconducibili all'organizzazione, la disponibilità a rendersi utile al sodalizio anche attraverso condotte violente e intimidatorie, la percezione della pericolosità dell'indagato da parte delle vittime, la fama criminale dell'organizzazione di appartenenza. Ai fini della configurabilità del reato di estorsione, non è necessario che l'agente ottenga un ingiusto profitto, essendo sufficiente che la vittima sia costretta a subire una lesione della propria autonomia negoziale, dovendo accettare condizioni economiche imposte con la forza del vincolo mafioso. Il reato di illecita concorrenza con violenza o minaccia ex art. 513-bis c.p. può concorrere con quello di estorsione, in quanto le due fattispecie tutelano beni giuridici diversi. Quando l'indagato risulta partecipe di un'associazione mafiosa non riconducibile alle c.d. "mafie storiche", il decorso del tempo dalla commissione dei fatti non è di per sé sufficiente a superare la presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., essendo necessaria la dimostrazione di elementi concreti che attestino la rescissione del vincolo associativo e l'allontanamento dal territorio controllato dal sodalizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. CARUSILLO Elena - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 03/01/2022 del TRIBUNALE del RIESAME di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere BELMONTE Maria Teresa;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto procuratore generale, GIORDANO Luigi, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
- Udienza tenutasi ai che sensi del Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, articolo 23, comma 8.
RITENU…

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