Cassazione civile Sez. II ordinanza n. 11281 del 9 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:11281CIV

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'appaltatore non è esonerato dalla garanzia per i vizi dell'opera appaltata qualora non vi sia stata un'espressa o implicita accettazione dell'opera da parte del committente, anche in presenza di un saldo del corrispettivo alla consegna. Infatti, i vizi e le difformità dell'opera, se non immediatamente rilevabili da un profano, possono essere denunciati dal committente entro 60 giorni dalla loro scoperta, senza che ciò richieda una formale denuncia scritta, essendo sufficiente anche una segnalazione verbale tempestiva. In tal caso, l'appaltatore è tenuto al risarcimento del danno, consistente nelle spese necessarie per eliminare i vizi dell'opera, con applicazione della rivalutazione monetaria e degli interessi legali sulla somma liquidata, in quanto trattasi di un debito di valore e non di valuta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETITTI Stefano - Presidente

Dott. MANNA Felice - rel. Consigliere

Dott. GIUSTI Alberto - Consigliere

Dott. COSENTINO Antonello - Consigliere

Dott. SCARPA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso 27945/2012 proposto da:
(OMISSIS), (OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), rappresentato e difeso dagli avvocati (OMISSIS);
- ricorrente -
contro
(OMISSIS), (OMISSIS);
- intimati -
avverso la sentenza n. 1389/2012 della CORTE D'APPELLO di MILANO, depositata il 20/04/2012.
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
All'esito del doppio grado di merito la Corte d'appello di Milano, in riforma della sentenza di primo grado, accoglieva la domanda su…

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