Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35602 del 4 ottobre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:35602PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il reato di diffamazione sussiste anche quando le espressioni offensive, pur non riferite direttamente alla persona fisica del querelante, ledono la sua reputazione professionale e imprenditoriale, in quanto titolare e gestore dell'attività produttiva oggetto delle critiche. La percezione soggettiva della persona offesa circa la lesione della propria reputazione è elemento sufficiente per la configurazione del reato, a prescindere dalla valutazione del teste circa la destinazione oggettiva delle espressioni offensive. Pertanto, il giudice di merito può ritenere provato il reato di diffamazione anche quando le dichiarazioni testimoniali non concordano sulla precisa individuazione del destinatario delle espressioni diffamatorie, purché risulti accertato che il querelante si sia sentito leso nella propria reputazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FE. TA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 9/2008 TRIBUNALE di ANCONA, del 04/02/2009;

visti uh atti, la semenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/05/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

udito il p.G. in persona del Dott. DELEHAYE Enrico che ha concluso per il rigetto.

FATTO E DIRITTO

Con sentenza emessa il 4.2.09, il tribunale di Ancona ha confermato la sentenz…

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