Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25120 del 1 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:25120PEN

Massima

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Il dolo generico, diretto o indiretto, nel reato di truffa può essere desunto dalle concrete circostanze e dalle modalità esecutive dell'azione criminosa, attraverso le quali, con processo logico-deduttivo, è possibile risalire alla sfera intellettiva e volitiva del soggetto, in modo da evidenziarne la cosciente volontà e rappresentazione degli elementi oggettivi del reato, quali l'inganno, il profitto ed il danno, anche se preveduti come conseguenze possibili della propria condotta, di cui si sia assunto il rischio di verificazione. L'utilizzo di un assegno bancario, recante la firma dell'emittente, le modalità di presentazione dello stesso, ed il pagamento di un anticipo in denaro, sono elementi evocativi della volontà di carpire la buona fede del soggetto passivo, indotto poi ad accettare l'assegno in pagamento, contando sulla solvibilità del cedente. Inoltre, l'onere di indicare la fonte specifica dei poteri di rappresentanza è adempiuto con la mera indicazione della qualifica di amministratore, senza necessità di ulteriori allegazioni, poiché tale indicazione comporta l'implicito riferimento all'articolo 2384 c.c. che costituisce la fonte della legittimazione. Infine, l'applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto ex articolo 131-bis c.p. è preclusa qualora il reato contestato sia quello di ricettazione non lieve, in ragione della pena edittale stabilita, e la relativa censura non sia stata previamente sottoposta al giudice di appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matild - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefan - Consigliere

Dott. SGADARI Giusep - Consigliere

Dott. ARIOLLI G - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/11/2018 della CORTE APPELLO di ANCONA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ARIOLLI GIOVANNI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore MASTROBERARDINO PAOLA, che con requisitoria scritta del 26/4/2021 ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
ricorso trattato con contraddittorio scritto ai sensi del Decreto…

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