Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3044 del 24 gennaio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:3044PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, può essere desunto non solo dalla gravità astratta del titolo di reato, ma anche dalle concrete modalità e circostanze della condotta criminosa, che rivelino una non comune abilità e scaltrezza dell'indagato nell'eludere la soddisfazione delle ragioni creditorie attraverso l'utilizzo di complessi meccanismi fraudolenti, quali l'impiego di società-schermo e prestanome. Tali elementi, sintomatici di una radicata incapacità di autocontrollo e di una attuale e concreta pericolosità sociale, possono giustificare la permanenza di esigenze cautelari anche in assenza di una specifica e imminente occasione per delinquere, purché vi sia una valutazione prognostica sulla probabile ricaduta nel delitto, fondata sia sulla persistenza dello stato di pericolosità personale dell'indagato, desumibile dall'analisi della sua personalità, sia sulla presenza di condizioni oggettive ed esterne che possano attivarne la latente pericolosità, favorendo la recidiva. In tale contesto, l'attenuazione o l'esclusione delle esigenze cautelari non può essere desunta dal solo decorso del tempo di esecuzione della misura o dall'osservanza puntuale delle relative prescrizioni, dovendosi valutare ulteriori elementi di sicura valenza sintomatica in ordine al mutamento della situazione apprezzata all'inizio del trattamento cautelare. Inoltre, il principio di proporzionalità e di adeguatezza che deve guidare la scelta delle misure cautelari non risulta violato laddove il giudice abbia plausibilmente escluso l'idoneità di misure meno afflittive a contenere il pericolo di reiterazione del reato, in considerazione della estrema abilità dimostrata dall'indagato nell'organizzazione dell'attività criminosa contestatagli.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. TUDINO Alessandrin - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - rel. Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 23/07/2019 del TRIB. LIBERTA' di BRESCIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa SCORDAMAGLIA IRENE;
lette/sentite le conclusioni del P.G.;
Il Proc. Gen. conclude per il rigetto;
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 23 luglio 2018, il Tribunale di Brescia, costituito ai sensi degli articoli 309 e 310 c.p.p., ha respinto l'appello proposto da (OMISSIS) avverso l'ordinan…

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