Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26110 del 8 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:26110PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria qualità e posizione di supremazia, costringe o induce persone in condizioni di soggezione e vulnerabilità a prestazioni sessuali contro la loro volontà, commette il reato di concussione, in quanto i favori sessuali rientrano nella nozione di "utilità" rilevante ai fini della fattispecie. L'abuso di potere idoneo a turbare o diminuire la libertà psichica del soggetto passivo può estrinsecarsi attraverso qualsiasi atteggiamento, anche implicito, che determini uno stato di soggezione, a prescindere dalla sua idoneità a produrre gli stessi effetti nei confronti di qualsiasi altro soggetto. Integra altresì il reato di sfruttamento o favoreggiamento della prostituzione l'attività di chi, consapevolmente, procura condizioni favorevoli all'esercizio della prostituzione altrui, mettendo a disposizione un appartamento e fornendo mezzi idonei allo svolgimento dell'attività, a prescindere dal movente dell'azione. Il reato si consuma con il compimento di tali atti, senza che rilevi l'effettivo esercizio della prostituzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) del 08/06/2 -

Dott. GRAMENDOLA ((omissis)) rel. Consigliere SENTE -

Dott. LANZA ((omissis)) N. 1 -

Dott. PAOLONI ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. CITTERIO ((omissis)) N. 16342/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RA. AN. ER. N. IL (OMESSO);

2) TO. KA. VA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2504/2006 CORTE APPELLO di FIRENZE, del 16/11/2007;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/06/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis)) GRAMENDOLA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto di entr…

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