Il mancato rispetto delle garanzie procedimentali, in particolare la mancata considerazione delle memorie difensive presentate dal destinatario dell'atto entro il termine previsto dalla legge, comporta l'annullamento dell'ordinanza amministrativa adottata in violazione del contraddittorio. L'Amministrazione, nel riesaminare il procedimento, è tenuta a valutare attentamente le deduzioni e le argomentazioni svolte dal privato, al fine di adottare un provvedimento adeguatamente motivato e rispettoso del diritto di difesa. Il principio di partecipazione procedimentale, sancito dalla legge n. 241 del 1990 e dalla legge n. 689 del 1981, rappresenta un cardine fondamentale dell'azione amministrativa, la cui inosservanza determina l'illegittimità dell'atto finale, indipendentemente dalla fondatezza o meno delle ragioni poste a suo sostegno. L'Amministrazione, pertanto, non può prescindere dal prendere in considerazione le memorie difensive tempestivamente presentate dal destinatario del provvedimento, al fine di garantire il pieno esercizio del diritto di difesa e il rispetto del principio del contraddittorio, a pena di annullamento dell'atto adottato in violazione di tali principi.