Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26863 del 28 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:26863PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del sindacato di legittimità sulla motivazione della sentenza di merito, non può procedere ad una rilettura o rivalutazione autonoma degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione, essendo tale attività riservata in via esclusiva al giudice di merito. Il vizio logico della motivazione deducibile in sede di legittimità deve risultare dal testo della decisione impugnata e deve essere riscontrato tra le varie proposizioni inserite nella motivazione, senza alcuna possibilità di ricorrere al controllo delle risultanze processuali. Pertanto, le censure che si risolvono nella mera prospettazione di una diversa valutazione delle circostanze esaminate dal giudice di merito sono inammissibili in sede di legittimità, non potendo il giudice di legittimità sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, salvo i casi di manifesta illogicità o travisamento della prova. Il vizio di travisamento della prova dichiarativa, per essere deducibile in sede di legittimità, deve avere un oggetto definito e non opinabile, tale da evidenziare la palese e non controvertibile difformità tra il senso intrinseco della singola dichiarazione assunta e quello che il giudice ne abbia inopinatamente tratto, essendo da escludere che integri il suddetto vizio un presunto errore nella valutazione del significato probatorio della dichiarazione medesima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte d'Appello di Napoli del 14.01.1986;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. AMATORE Roberto;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CORASANITI Giuseppe, che ha concluso per rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza impugnata la Corte d'Appello di Napoli ha confermato nei confronti del predetto imputato …

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