Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32844 del 25 agosto 2011

ECLI:IT:CASS:2011:32844PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La custodia cautelare in carcere può essere legittimamente disposta sulla base di gravi indizi di colpevolezza, anche quando questi siano costituiti dalle convergenti dichiarazioni di più collaboratori di giustizia, purché tali dichiarazioni presentino i requisiti di specificità, convergenza e indipendenza, senza che sia necessaria la prova di riscontri esterni ulteriori rispetto alle chiamate in correità. Inoltre, nel giudizio di riesame della misura cautelare, non è deducibile la questione relativa all'inefficacia sopravvenuta dell'ordinanza per decorso dei termini, in quanto tale giudizio è preordinato alla sola verifica dei presupposti legittimanti l'adozione del provvedimento, e non anche di quelli incidenti sulla sua persistenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SE. NU. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 2034/2010 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 31/12/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. D'Ambrosio;

Udito il difensore Avv. Giani in sost. Avv. Zampardi, Avv. Bonsignore.

FATTO E DIRITTO

Propone ricorso per cassazione Se. Nu. avverso la ordinanza del Tribunale del …

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