Il provvedimento amministrativo che dispone la sospensione temporanea delle attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all'interno di locali adibiti ad attività differente, durante una situazione di emergenza sanitaria nazionale, è legittimo in quanto adottato nell'esercizio della discrezionalità del Governo nel perseguire gli obiettivi di politica sanitaria prefissati, in attuazione di protocolli elaborati dalle autorità tecniche competenti e sulla base di un'adeguata istruttoria che ha tenuto conto del rischio particolarmente elevato di trasmissione del contagio connesso a tali attività. Tale misura, pur incidendo sull'esercizio del diritto di libertà di iniziativa economica privata, risulta proporzionata e adeguata al contenimento della diffusione del virus, in un contesto emergenziale straordinario e imprevedibile, rappresentando un equo bilanciamento tra la tutela della salute pubblica e il libero esercizio dell'attività economica. L'adozione di tale provvedimento non integra gli estremi di un illecito aquiliano, in quanto l'azione della pubblica amministrazione appare ispirata dal criterio della massima prudenza e non risulta viziata da illogicità o incongruità.