Il proprietario o titolare di diritti reali o personali di godimento su un'area è responsabile in solido con l'autore materiale dell'illecito abbandono o deposito di rifiuti sul suolo, nel suolo o nelle acque, qualora sia accertata, anche in via presuntiva, la sua colpevolezza a titolo di dolo o colpa, in base agli elementi istruttori raccolti in contraddittorio con i soggetti interessati. L'ordine di rimozione e smaltimento dei rifiuti non può essere automaticamente rivolto al proprietario o al soggetto che abbia la disponibilità dell'area, ma presuppone l'accertamento, almeno sul piano presuntivo, della sua responsabilità per l'illecito ambientale, desumibile da un suo comportamento, anche omissivo, di corresponsabilità con l'autore materiale dell'abbandono. L'Amministrazione può avvalersi di presunzioni semplici, ai sensi dell'art. 2727 c.c., per individuare i responsabili, purché gli elementi di fatto posti a base delle stesse siano gravi, precisi e concordanti e inducano a ritenere verosimile, secondo l'id quod plerumque accidit, che si sia verificato l'inquinamento e che questo sia attribuibile a determinati soggetti. La correttezza sostanziale e la natura vincolata dell'ordine di rimozione e smaltimento dei rifiuti, anche in presenza di vizi formali o procedimentali, esclude l'annullamento dell'atto impugnato ai sensi dell'art. 21-octies della legge n. 241/1990.