Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La stazione appaltante può ricorrere alla procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara, ai sensi dell'art. 36, comma 2, lett. b) del d.lgs. n. 50/2016, per l'affidamento di un servizio di somministrazione di lavoro temporaneo a tempo determinato, di importo inferiore alla soglia comunitaria, caratterizzato da elevata ripetitività e con remunerazione del personale stabilita dalla contrattazione collettiva, nel rispetto del principio di rotazione degli inviti e degli affidamenti, che impone di non invitare il gestore uscente o, in alternativa, di motivare adeguatamente le ragioni per le quali si ritiene di non poter prescindere dal suo invito. In tali ipotesi, è legittimo il ricorso al criterio di aggiudicazione del minor prezzo, ai sensi dell'art. 95, comma 4, lett. c) del d.lgs. n. 50/2016. Inoltre, il mancato ricorso alle centrali di committenza regionali, ai sensi dell'art. 1, commi 548-550 della legge n. 208/2015, non determina l'illegittimità dell'affidamento, qualora il servizio oggetto dell'appalto non rientri tra le categorie merceologiche per le quali è previsto l'obbligo di approvvigionamento tramite le centrali di committenza.