Cassazione penale Sez. II sentenza n. 1844 del 17 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:1844PEN

Massima

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Il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640-bis c.p.) si configura quando l'agente, mediante artifici o raggiri, induce in errore il soggetto erogatore, rappresentando falsamente la realtà al fine di ottenere indebitamente finanziamenti pubblici. La condotta fraudolenta può consistere nell'indicazione di un numero di ore lavorative superiore a quello effettivo, nell'utilizzo di macchinari fatturati come prototipi anziché come beni di serie, o nell'inserimento di costi inesistenti, come quelli relativi a corsi di formazione mai svolti. Tali artifici, anche se non determinano la revoca formale del finanziamento, integrano comunque il reato in quanto volti a indurre in errore il soggetto erogatore sulla reale entità e natura delle spese sostenute, alterando così la proporzione tra attività di ricerca e sviluppo prevista dal progetto finanziato. Pertanto, il reato si consuma con l'ottenimento dell'erogazione pubblica, a prescindere dalla successiva regolarità della rendicontazione o dalla mancata revoca del finanziamento, essendo sufficiente che l'agente abbia indotto in errore il soggetto erogatore attraverso artifici o raggiri. La ricostruzione alternativa dei fatti proposta dal ricorrente, se non risulta inconfutabile e ovvia, non è idonea a integrare il vizio di manifesta illogicità della motivazione, trattandosi di una mera ipotesi alternativa a quella ritenuta in sentenza, che rientra nell'ambito della valutazione discrezionale del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS) S.p.A. in persona dell'amministratore (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Lecce sezione 2A penale, in data 28.5.2012;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. Piercamillo Davigo.

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa Maria Giuseppina Fodaroni, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarata inammissibile.

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