Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26018 del 8 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:26018PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la fondatezza dei motivi di ricorso avverso la sentenza di condanna, è tenuto a verificare la congruità e la logicità della motivazione adottata dai giudici di merito, senza poter riesaminare nel merito le risultanze probatorie, salvo il caso in cui i giudici di appello abbiano richiamato elementi probatori non esaminati dal primo giudice. La motivazione della sentenza di primo grado si integra con quella di appello anche in relazione alla determinazione del trattamento sanzionatorio, sicché il giudice di legittimità non può superare il limite del "devolutum" per operare recuperi in sede di legittimità, se non in presenza di specifiche censure. L'inammissibilità del ricorso per cassazione comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende, ove emergano profili di colpa nel proporre il ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - rel. Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TA. MA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1284/2008 CORTE APPELLO di FIRENZE, del 20/05/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/06/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LAURENZA NUZZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SALVI Giocvanni, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Ta. Ma. , tramite difensore di fiducia, ha proposto rico…

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