Il permesso di costruire può legittimamente autorizzare la realizzazione di un "viale privato" di accesso a più fabbricati, anche se non conforme in tutto alle prescrizioni tecniche per le strade private, in quanto tale viale non è soggetto alla medesima disciplina rigorosa prevista per le strade private vere e proprie, aperte alla pubblica circolazione. Infatti, il viale privato, avente accesso diretto da altra strada pubblica o privata, a fondo cieco e destinato al servizio di più fabbricati il cui volume complessivo non supera i 1500 mc, rientra nella diversa categoria dei "viali privati" di cui all'art. 18 delle NTA, non essendo ad esso applicabile la disciplina più stringente di cui all'art. 17 delle medesime NTA, relativa alle strade private. Pertanto, il permesso di costruire che autorizza la realizzazione di tale viale privato non è illegittimo per il solo fatto che il progetto non rispetti puntualmente tutti i requisiti tecnici previsti per le strade private, atteso che a tale tipologia di infrastruttura non si applicano le medesime prescrizioni. Inoltre, le eventuali difformità tra il progetto approvato e la realizzazione concreta dell'opera, attengono all'esercizio dei poteri di vigilanza edilizia, e non possono essere fatte valere in sede di impugnazione del permesso di costruire, che deve essere valutato esclusivamente in relazione alla sua legittimità intrinseca.