L'abbandono del servizio da parte del titolare di una rivendita di generi di monopolio, desumibile dal mancato approvvigionamento sostanziale della rivendita per un periodo prolungato, costituisce un valido presupposto per la revoca della concessione, in applicazione dell'art. 34 della legge n. 1293/1957, in quanto integra una grave violazione degli obblighi di gestione personale e continuativa del servizio pubblico affidato. L'amministrazione, nel procedimento di revoca, deve comunque garantire il rispetto del contraddittorio e delle prerogative partecipative del concessionario, assegnando un congruo termine per fornire giustificazioni e documenti a discolpa, senza che la fissazione di un termine più breve per integrazioni successive integri un vizio procedimentale, ove non incida sulla possibilità di esercitare il diritto di difesa. La valutazione dell'abbandono del servizio da parte dell'amministrazione, fondata sull'esiguo quantitativo di tabacchi prelevati dalla rivendita in un arco temporale significativo e sull'indimostrata disponibilità dei locali, risulta ragionevole e scevra da vizi logici, in quanto idonea a dimostrare l'effettiva mancata erogazione del servizio pubblico affidato. Pertanto, il provvedimento di revoca della concessione fondato su tali presupposti è legittimo e non può essere annullato in sede giurisdizionale.