Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 4071 del 2022

ECLI:IT:TARLAZ:2022:4071SENB

Massima

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La presentazione di documentazione falsa o inesistente in sede procedimentale per l'ottenimento di un permesso di soggiorno per motivi di lavoro legittima l'amministrazione a negare il rilascio del titolo richiesto, senza che sia necessaria una previa condanna penale definitiva. L'autorità amministrativa può procedere ad una autonoma valutazione della falsità documentale, purché condotta in modo ragionevole e supportata da idonei elementi di riscontro, non soggetta al sindacato del giudice amministrativo. Il principio di cui all'art. 4, comma 2, del d.lgs. 286/1998, secondo cui la presentazione di documentazione falsa comporta automaticamente la revoca del titolo, trova applicazione anche alla domanda di permesso di soggiorno UE, in quanto espressione di un principio generale sulla condotta dei rapporti con l'amministrazione, desumibile anche dall'art. 75 del D.P.R. n. 445/2000. Pertanto, l'accertamento della falsità documentale costituisce motivo sufficiente a giustificare il diniego o la revoca del titolo di soggiorno richiesto, senza che l'amministrazione sia tenuta a compiere ulteriori verifiche. Inoltre, il ritardo nella notifica del provvedimento di diniego non può essere imputato all'amministrazione, qualora il richiedente abbia fruito nelle more della possibilità di permanere sul territorio pur non avendone i requisiti. Infine, la mancata traduzione in una lingua nota del provvedimento non integra un vizio dell'atto, qualora non abbia impedito al destinatario di impugnarlo tempestivamente.

Sentenza completa

Pubblicato il 07/04/2022

N. 04071/2022 REG.PROV.COLL.

N. 01028/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 1028 del 2022, proposto da -OMISSIS-, rappresentato e difeso dall'avvocato Davide Lodi, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Questura Roma, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata
ex lege
in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per l'annullamento

previa sospensiva

del provvedimento di irricevibilità della richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno, emesso dalla Questura di Roma, il 26.06.2019, notificato il 07.12.2021;

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