Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20241 del 16 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:20241PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, è tenuto a compiere un'autonoma e approfondita analisi degli elementi probatori e delle circostanze specifiche riguardanti la posizione di ciascun indagato, senza limitarsi ad un mero recepimento acritico delle richieste e argomentazioni del pubblico ministero. Tale valutazione deve essere adeguatamente motivata, con riferimento sia agli elementi indiziari che giustificano il fumus commissi delicti, sia alle esigenze cautelari che rendono necessaria l'adozione della misura, tenendo conto della gravità dei fatti, della pericolosità sociale dell'indagato, dei precedenti penali e dei collegamenti con l'organizzazione criminale, nonché della possibilità di reiterazione del reato. Ove tali presupposti siano adeguatamente illustrati, la motivazione del provvedimento cautelare non è viziata dalla circostanza che il giudice abbia fatto proprio, in tutto o in parte, il contenuto della richiesta del pubblico ministero, purché tale recepimento sia accompagnato da una rielaborazione critica degli elementi probatori. Inoltre, le valutazioni del giudice in ordine alla gravità indiziaria e all'adeguatezza della misura cautelare, se sorrette da una motivazione logica e coerente, non sono sindacabili in sede di legittimità, salvo che non risultino manifestamente illogiche o contraddittorie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. PARDO Ignaz - rel. Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 2932/2015 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 26/10/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. IGNAZIO PARDO;
sentite le conclusioni del Procuratore Generale Dott. ((omissis)) che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso del (OMISSIS) ed il rigetto dei rimanenti ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1.1 Con ordinanza in data 26 ottobre 2015 il Tribunale della Libe…

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