Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29762 del 25 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:29762PEN

Massima

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Il rilascio di false dichiarazioni sulla propria residenza anagrafica ad ufficiali di polizia, al fine di ostacolare il compimento di atti relativi a un procedimento penale a proprio carico, integra il reato di falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri, anche qualora l'imputato possa ignorare di essere stato cancellato dalla precedente residenza anagrafica, in quanto la condotta è connotata dall'elemento psicologico del dolo, essendo diretta a conseguire il vantaggio del rallentamento dell'iter procedimentale, attraverso l'ostacolo frapposto alla notifica degli atti, prima dell'accertamento della nuova residenza. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, può legittimamente fare riferimento al vantaggio concretamente conseguito dall'imputato, senza che ciò integri un'indebita valutazione di circostanze estranee al fatto storico contestato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - rel. Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

GI. FA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 790/2009 CORTE APPELLO di FIRENZE, del 22/04/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/05/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA LAPALORCIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FODARONI M. Giuseppina che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

GI. FA. , per il tramite del difensore avv. Fabrizio…

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